INF-ACT
- Università degli Studi di Bari "Aldo Moro"
- Università degli Studi di Bologna
- Università degli Studi di Cagliari
- Università degli Studi di Milano
- Università degli Studi di Napoli "Federico II"
- Università degli Studi di Padova
- Università degli Studi di Roma "La Sapienza"
- Università degli Studi di Siena
- Università degli Studi di Torino
- Istituto Superiore di Sanità
- Consiglio Nazionale delle Ricerche
- Associazione Istituti Zooprofilattici Sperimentali
- Fondazione Bruno Kessler
- Fondazione Istituto Nazionale di Genetica Molecolare
- Humanitas University
- Università Cattolica del Sacro Cuore
- Istituto Sacro Cuore Don Calabria
- Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri
- Istituto Mediterraneo per i Trapianti
- Fondazione Policlinico Universitario Campus Bio-Medico
- Università Vita-Salute San Raffaele
- Ospedale Pediatrico Bambin Gesù
- IRBM
Abstract
Secondo l'OMS, le malattie infettive emergenti sono classificate come "malattie causate da agenti patogeni recentemente identificati o precedentemente sconosciuti che causano problemi di salute pubblica a livello locale e internazionale". La recente pandemia di SARS-CoV-2 è un lampante esempio di come l'emergere di un nuovo agente infettivo nella nostra società globalizzata possa avere effetti devastanti, anche in Paesi all'avanguardia in tecnologia, sanità e monitoraggio. La pandemia ha costretto la comunità scientifica internazionale ad approfondire le proprie capacità di rilevare e isolare correttamente gli agenti patogeni, sequenziarne il genoma, monitorare l'emergere di varianti, definire rapidamente possibili strategie profilattiche e terapeutiche, quantificare i rischi e dare priorità agli interventi di sanità pubblica (sia farmaceutici che non farmaceutici) con successiva produzione e distribuzione su larga scala di saggi diagnostici, kit commerciali, dispositivi di protezione individuale e farmaci. Anche la definizione e il monitoraggio della risposta immunitaria, sia umorale che cellulo-mediata, conseguente tanto l'infezione naturale quanto la vaccinazione in soggetti sani e in diverse coorti di pazienti, si è rivelata di fondamentale importanza per la gestione dei pazienti e la definizione delle politiche sanitarie.
Tale esperienza ha evidenziato le potenzialità e le capacità di risposta della moderna ricerca scientifica multidisciplinare, a sua volta fortemente dipendente dall'acquisizione di conoscenze sempre più ampie e approfondite sui meccanismi di interazione ospite-patogeno che coinvolgono sia l'agente microbico, vettore e/o serbatoio animale, sia l'ospite umano in un approccio operativo "One Health" nell'ambito delle loro reciproche relazioni con gli ecosistemi di riferimento. Ciò è particolarmente rilevante considerando che la maggior parte delle malattie infettive emergenti sono zoonotiche, si verificano all'interfaccia uomo-animale-ambiente e sono legate a eventi di "spill-over" inter-specie.
Tale cambiamento di paradigma da un approccio incentrato sull'uomo a una visione globale costituisce la linea guida principale lungo la quale gli sforzi di ricerca dovrebbero essere diretti per aumentare la preparazione, la prontezza e la capacità di risposta dei sistemi sanitari e, in ultima analisi, la resilienza e la resistenza dei paesi, contro eventi epidemici e pandemici. Il programma di ricerca INF-ACT affronta le pressanti esigenze sottovalutate delle malattie infettive emergenti nell'uomo sia negli aspetti fondamentali che in quelli traslazionali, prendendo in considerazione la salute umana in un contesto più ampio che include animali domestici e selvatici come potenziali serbatoi di malattie e fattori ambientali che aumentano la possibilità di spillover (approccio One Health).
Il progetto è incentrato su tre pilastri che affrontano diversi temi di ricerca:
- Malattie virali emergenti e riemergenti (con focus su virus respiratori e virus zoonotici);
- Vettori artropodi e patogeni trasmessi da vettori (con particolare attenzione ai VBD più a rischio di espansione o di comparsa in Italia, come gli arbovirus);
- Malattie sostenute da batteri e funghi resistenti a più antibiotici (AMR, con particolare attenzione ai meccanismi molecolari della MDR).
Inoltre, due pilastri trasversali interagiranno bidirezionalmente con le attività di base e traslazionali dei tre pilastri principali, al fine di fondere le competenze di alto profilo reclutate nel progetto:
- Epidemiologia sanitaria integrata (uomo, animale e uomo-animale), monitoraggio e modelli matematici;
- Sviluppo di nuove strategie terapeutiche di trattamento (identificazione di bersagli molecolari, generazione di librerie di piccole molecole per la scoperta di farmaci, sperimentazione di lead compound e loro ottimizzazione).