The Byzantine Heritage of Southern Italy
- Università di Foggia
- Università della Calabria
Abstract
Il progetto "Byzantine Heritage of Southern Italy" è una ricerca archeologica sui circa 500 anni di dominazione bizantina in Italia, che ha interessato un’ampia entità territoriale interconnessa, dalle frontiere fluttuanti, comprendente Sicilia, Calabria, Basilicata e Puglia. Questo territorio non solo è stato una risorsa fondamentale per la sopravvivenza dell'Impero, ma ha anche forgiato gran parte del Mezzogiorno, inclusi modelli insediativi e la connettività, lingua e religione, cibo e società e, forse, anche la mentalità.
L'esame dell'eredità bizantina dell'Italia meridionale è così un esame delle differenze e dei contrasti, in cui esploreremo l'unità nella diversità. Anche se l'archeologia medievale ha fatto progressi significativi nel sud Italia negli ultimi decenni, si conosce ancora poco del periodo bizantino e le evidenze provenienti dalle varie regioni sono state raramente valutate nel loro insieme, se non attraverso le fonti scritte, la storia dell'arte (in particolare gli affreschi) e l’architettura (monumentale e in pietra, più che domestica o deperibile).
La metodologia impiegata sarà basata su analisi all’avanguardia, a cominciare da una migliore articolazione degli indicatori cronologici, in particolare con la creazione di una tipologia per le ceramiche, e di una banca dati. Essa includerà le informazioni pubblicate, compresi i singoli ritrovamenti significativi, così come quelle risultanti dalle ricognizioni e dallo scavo di siti e contesti selezionati condotti durante il progetto. Ove possibile sarà integrata con dati da archivi universitari e delle Soprintendenze. Sarà utilizzata una piattaforma GIS integrata con informazioni sull'altitudine, geografia, idrologia, clima, uso de territorio, confini amministrativi, ecc., che consentirà analisi geografiche e statistiche moderne (nearest-neighbour, viewshed, network, least-cost path, modellazione, ecc).
Non solo sarà fatto uso di tecnologia informatiche, ma saranno anche esplorate le potenzialità dell’archeologia ambientale, tecniche di datazione, analisi degli isotopi stabili e indagini genetiche. I risultati saranno esposti in un congresso internazionale e nei relativi atti, in articoli accademici, nonché attraverso la divulgazione pubblica, utilizzando i più recenti mezzi di comunicazione.