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Donati al Disum i 30 mila volumi della biblioteca di Filippo Vitanza

22 Maggio 2024

Venerdì 24 maggio alle 16,30, nell'aula magna "Santo Mazzarino" del Monastero dei Benedettini, si terrà un incontro per la presentazione del “Fondo Filippo Vitanza”, una raccolta di circa 30 mila volumi collezionati in oltre trent’anni di attività dal funzionario del Parlamento europeo e donati dai familiari alla biblioteca del dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Catania, a sei anni dalla sua scomparsa.

Nato e cresciuto nei quartieri popolari di Catania, Filippo Vitanza si era laureato nel 1973 in Lingue e letterature straniere. Nel 1980 superò il concorso del Parlamento europeo che selezionava traduttori dal greco, in occasione dell'ingresso della Grecia nella Comunità europea. Vitanza parlava, scriveva e lavorava utilizzando più di dieci lingue (tedesco, greco, francese, spagnolo, maltese, portoghese, inglese, russo, serbo, turco, persiano e altre ancora), alcune di queste apprese da autodidatta.

Da grande curioso del mondo, la conoscenza delle lingue non era per lui una questione soltanto tecnica, ma lo spingeva alla scoperta della storia, delle culture, delle tradizioni popolari dei Paesi e dei Continenti. Proprio per questo la Biblioteca donata all'Università di Catania, che comprende anche un ricco settore audio/video, appare unica: multilingue e multidisciplinare. Il tutto in uno spirito che interpreta i valori europei del multiculturalismo, con approfondimenti in tema di Istituzioni Internazionali, di rapporti tra i popoli, di linguistica, di Mediterraneo e Medio Oriente, di religioni, di arte, musica e spettacolo, di diritti delle persone, di saggistica sui temi dell'attualità. In questo percorso enciclopedico attenzione particolare è rivolta alla Grecia e al Mondo classico.

Dopo i saluti del rettore Francesco Priolo e della direttrice del Disum Marina Paino, interverranno i docenti Simona Inserra, Silvano Nigro e l’architetto Giuseppe Scannella. Intermezzi musicali a cura dell'Orchestra Giovanile "Falcone e Borsellino".